mercoledì 16 marzo 2011

Cordone ombelicale: quale tipo di conservazione è consentita in Italia?

Data la risaputa presenza di cellule staminali al suo interno, il punto di vista sul cordone ombelicale è radicalmente cambiato negli ultimi anni: non più tessuto inutile una volta partorita la piccola creatura ma risorsa importante per contrastare il progredire di alcune malattie.
In Italia la conservazione delle cellule del sangue del cordone ombelicale è sì possibile, ma solamente presso strutture pubbliche e per uso eterologo (ciò significa che le cellule così donate vengono destinate alla ricerca oppure a chiunque ne avesse bisogno).
Per quanto riguarda invece la conservazione del cordone per uso dedicato, esclusivo (conservazione autologa) la normativa del nostro paese si è espressa in questo modo: nel 2002, poi 2004, veniva negata la possibilità di conservare per sé stessi queste cellule presso istituti privati; successivamente nel 2006 si è concessa la conservazione autologa nel caso in cui un parente presentasse patologie curabili mediante l'impiego delle cellule staminali prelevate dal cordone. L'ultima legge in argomento risale al 2007, con la quale si negava nuovamente la possibilità di costituire strutture private per la conservazione delle cellule, ma si permetteva a chi fosse interessato a conservarle per uso proprio di rivolgersi all'estero.

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